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LA BANDE DI CUAR

STORIA DELLA BANDA

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STORIA DELLA BANDA





Le prime tracce del Corpo Bandistico Corno di Rosazzo risalgono al 1912, quando viene fondato dall’allora ricevitore di dogana signor Serano come gruppo in forma privata. La banda nasce regolarmente come associazione con l’Assemblea dei soci il 7 settembre 1970; in questa occasione la sede è fissata in una stanza del Palazzo Comunale, in viale Trieste (ora via Forum Julii) a Corno di Rosazzo. A tale data risale il primo statuto, a cui vengono apportate con l’andare degli anni diverse modifiche per rispondere a nuove esigenze e situazioni, ma i cui principi base sono tuttora validi.
In un secolo di storia la banda sposta più volte la sua sede: dal “čhast”, che viene utilizzato anche come scuola di musica, a metà degli anni ottanta si trasferisce presso l’ex scuola materna a Sant’Andrat del Judrio e poi all’inizio degli anni novanta presso la Villa Bigozzi Cabassi, che dal 2009 è ufficialmente la sua sede presso gli spazi del “Palazzo delle Associazioni”.
Se per le prove e la scuola di musica il Comune di Corno di Rosazzo mette nel tempo a disposizione dell'associazione locali e spazi secondo le varie esigenze e possibilità, per imparare a marciare e a sfilare come una fanfara di tutto rispetto maestri e bandisti preferiscono le vie del paese, che rappresentano da sempre uno dei principali banchi di prova per muovere i suoi passi e stare in mezzo alla gente, nelle realtà di paese.

L’attività del complesso dalla sua fondazione subisce alcune interruzioni solo durante i due conflitti mondiali, allietando le feste civili e religiose per le vie di Corno di Rosazzo e dei paesi vicini. Le vicende storiche dello scorso secolo accompagnano lo sviluppo dei complessi bandistici, sorti vicino all’ambiente militare e spesso impiegati per dare solennità e lustro a cortei, parate militari e civili, commemorazioni dei caduti, soprattutto a partire dal secondo dopoguerra.

Inizialmente i musicisti hanno a disposizione solo uno strumento e un cappello che li contraddistingue. L’inaugurazione della prima divisa ufficiale nel 1969 sembra dare una nuova identità al Corpo Bandistico Corno di Rosazzo e segnare l’inizio di una nuova fase di crescita anche musicale. Infatti è proprio a partire dalla lunghe presidenze di Romanutti Giovanni e Zaninello Marcello, sostenuti e appoggiati dai consigli direttivi che si sono susseguiti, che si vede la trasformazione dell’associazione, che si apre sempre di più alle realtà vicine, ai giovani e alle loro famiglie. Oltre alla preziosa collaborazione con le associazioni comunali, quali gli alpini, i donatori di sangue ma anche la Fiera dei Vini, la Corale Fogolar e tante altre, il complesso musicale è presente agli appuntamenti più importanti della comunità civile e religiosa, si fa promotrice di manifestazioni e feste. Al suo interno nasce il gruppo folkloristico in costume friulano che lo accompagna nelle sfilate, si attivano i soggiorni estivi montani assieme alla parrocchia e si creano occasioni di incontro e scambio culturale e sociale a tutto campo.

E’ in questa fase che si fa più stretto anche il rapporto con le bande dei paesi vicini: assieme al Corpo Bandistico Musicale "Città di Cividale" negli anni ’80 nasce la prima banda giovanile, che si trasforma in momento di festa a metà strada nel Bosco Romagno con le “Ciclobande”, si fanno frequenti la partecipazione e l’organizzazione di rassegne, concerti, momenti di festa e i gemellaggi in Italia e all’estero, anche in collaborazione con l’ANBIMA regionale e i Fogolars Furlans. Le molte forze nuove presenti all’interno dell’associazione e le molteplici idee che scaturiscono da questi anni fanno crescere notevolmente l’associazione e la portano sempre più spesso dalle piazze all’interno dei teatri e delle sale, passando per esempio nel 1990 dal tradizionale giro di Capodanno all’attuale Concerto di Natale, fino all’inaugurazione del teatro parrocchiale “don Lino Zucco” nel 1992 in occasione dell’80° della fondazione della banda. Questo diventa da allora la sede privilegiata assieme alla rinnovata piazza Divisione Julia di molte iniziative della nostra associazione.

Come si evidenzia nel primo statuto, che riporta tra gli scopi dell’associazione “la promozione di iniziative per lo studio della musica”, “l’organizzazione di scuole di musica per principianti ed allievi”, da sempre la banda è stata promotrice di cultura nel territorio. Inizialmente erano i maestri, in particolare il maestro Bosco, a cercare i ragazzi per le famiglie e la sera, dopo cena, li raccoglievano nelle case o in qualche locale pubblico per studiare assieme il solfeggio e imparare a suonare uno strumento.

Negli anni ’70 poi, come per molte altre realtà regionali, cominciano a nascere i primi corsi di Orientamento Musicale per avvicinare giovani e non solo alla musica, seguiti da pochi maestri e spesso dallo stesso direttore del complesso bandistico. In una decina di anni questa scuola fa notevoli passi avanti e nasce l’esigenza di creare più classi strumentali seguite da musicisti professionisti. I ragazzi vengono ora seguiti da insegnanti diplomati, che provengono dalle maggiori realtà musicali e dalle orchestre sinfoniche della nostra Regione e non solo, da insegnanti diplomati nei metodi Kodaly, Orff e Gordon per la propedeutica musicale e da diversi anni sono stati avviati corsi relativi a strumenti non bandistici, quali il pianoforte e la chitarra.
La nostra scuola di musica è diventata così negli anni una scuola di musica di alto livello, come dimostrano le frequenti e ormai abituali ammissioni al Conservatorio Jacopo Tomadini di Udine dei nostri allievi. Motivo di orgoglio, inoltre, è rappresentato dagli esami preaccademici in convenzione con lo stesso Conservatorio sostenuti e brillantemente superati dai nostri studenti; è questa una conquista importantissima dal momento che i Conservatori si stanno riformando e le scuole private dovranno in qualche modo sostituirli nella preparazione degli allievi.
Sempre allo scopo di diffondere la cultura musicale e di creare un punto di incontro e di scambio per i giovani allievi e la realtà circostante, unico in Italia parte nel 1987 il “Concorso Musicale per allievi di gruppi bandistici”, che da una dimensione provinciale si è rivolto in seguito a tutto il territorio regionale. La manifestazione, fortemente voluta dall’allora presidente Zaninello Marcello e che si è svolta ogni anno a maggio in concomitanza con la locale Fiera dei Vini fino al 2013, è risultata molto apprezzata e negli anni ha portato a Corno di Rosazzo allievi di numerosi gruppi bandistici giovanili e maestri di musica facenti parte di importanti orchestre nazionali e internazionali, divenendo punto di riferimento e di confronto per tutte le scuole musicali delle bande regionali.
Grazie a queste iniziative e ad un’attenzione crescente verso i giovani e la cultura musicale, il Corpo Bandistico Corno di Rosazzo si propone attualmente così cresciuto anche qualitativamente, con un repertorio ricco e molto vario, adatto al suo organico di una quarantina di elementi per lo più giovani. L’associazione aggregativa senza scopo di lucro, diretta dal maestro Alessio Domini e guidata dal presidente Loris Beltrame, continua così a svolgere il suo servizio sul territorio, ponendosi sempre nuovi obiettivi e traguardi anche impegnativi, forte di un bagaglio di esperienze e di testimonianze significative di persone che, oltre alle note, mettono a disposizione della banda idee brillanti e lungimiranti, sentimenti e passioni profonde.
Con un secolo di storia alle spalle, i traguardi fin qui raggiunti sia dalla banda giovanile, che per diversi anni ha conseguito il primo premio a livello regionale per la sua categoria, che dal Corpo Bandistico Corno di Rosazzo, che, in occasione del 150° dell’Unità d’Italia, nel 2011 è stato riconosciuto come Gruppo di Musica Amatoriale e Popolare di interesse nazionale iscritta all’albo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, non possono che essere di stimolo a continuare a trovare nuovi obiettivi per far arrivare la musica nel cuore delle persone. Ancora una volta la banda si rivela così essere un punto di incontro tra vecchio e nuovo, tra esperienza e voglia di novità, tra storia e futuro scritti sulle righe di un pentagramma che non ha tempo.